Gruppo PSA: Ibride ed elettriche dal 2019
May26

Gruppo PSA: Ibride ed elettriche dal 2019

Dal 2019 al 2021, il gruppo PSA porterà al debutto 7 vetture ibride plug-in e 4 vetture completamente elettriche, dando inizio all’elettrificazione delle gamme di Peugeot, Citroen e DS. Il tutto è stato anticipato da Carlos Tavares, CEO del gruppo PSA, che ha presentato all’Innovation Day 2016 di Parigi le due nuove piattaforme su cui saranno costruiti tutti i futuri modelli del gruppo, insieme a queste nuove vetture elettrificate. Per le vetture compatte sarà utilizzata la piattaforma CMP sviluppata con i cinesi di Dongfeng, mentre la piattaforma EMP2, già utilizzata su Citroen C4 Picasso, Peugeot 308 e sulla nuova Peugeot 3008, sarà utilizzata per vetture più grandi e alto di gamma. Le vetture ibride e ibride plug-in garantiranno fino a 60 km di autonomia in modalità elettrica, mentre le vetture completamente elettriche garantiranno ben 450 km di autonomia, con tempi di ricarica di 30 minuti circa. Ibrido plug-in Il motore benzina ibrido, che debutterà nel 2019 con il brand DS, sostituirà l’attuale motore Diesel Ibrido delle versioni Hybrid4 e sarà utilizzato dalle vetture medio alte di gamma, come SUV, Crossover, berline e station wagon. Il motore sarà il 1.6 THP con potenze da 150 e 300 CV (in base alla trazione) abbinato ad un motore elettrico da 110 CV posizionato tra il motore termico ed il nuovo cambio automatico 8 marce. Per le versioni a trazione integrale invece, il motore elettrico da 110 CV sarà inserito sull’asse posteriore. Il motore elettrico è abbinato ad un pacco batterie da 13 kWh agli ioni di litio del peso di circa 120 kg, posto al di sotto dei sedili posteriori per non influire sulla capacità del bagagliaio. Elettrico da 450 km Le nuove vetture elettriche saranno citycar, berline e SUV compatti, tutte sviluppate sulla nuova piattaforma CMP, la quale integra il pacco batterie del peso di 300 kg sotto ai sedili anteriori e posteriori. Il pacco batterie ha una capacità di 50 kWh è in grado di garantire 450 km di autonomia, ricaricandosi in 30 minuti all’80% e in circa 8 ore da un anormale presa domestica. Le vetture basate sulla nuova piattaforma CMP saranno equipaggiate con un motore elettrico da 115 CV posizionato all’anteriore e abbinate alla sola trazione anteriore. Anche il gruppo PSA conferma così il suo interesse verso le auto elettriche ad emissioni zero, credendo fortemente in un mercato in crescita e investendo capitali importanti per farne parte sin...

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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio per l’arma dei Carabinieri
May10

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio per l’arma dei Carabinieri

All’interno del parco del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri a Roma, è stata presentata la nuova Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio per l’arma dei Carabinieri, alla presenza delle più alte cariche dello stato, del Comandante Generale Tullio Del Sette, del Presidente del gruppo FCA John Elkann e dell’Amministratore Delegato Sergio Marchionne. Alfa Romeo ha deciso di donare all’arma dei Carabinieri due Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, modificate appositamente per le forze dell’ordine e dotate di defibrillatore, speciali unità portatili di raffreddamento, predisposizione radio, sistema Odino, dispositivi supplementari di emergenza, porta arma lunga e torce led ricaricabili. Per guidare al massimo e in totale sicurezza i 510 CV della Giulia Quadrifoglio, il gruppo FCA garantirà a un ristretto numero di carabinieri selezionati dall’Arma, un corso di guida sicura presso l’autodromo di Varano de Melegari, a cura di istruttori Alfa Romeo. Le due nuove vetture saranno utilizzate a Roma e Milano per interventi speciali, quali il trasporto di organi e sangue, oltre che per i servizi di scorta in occasione di cerimonie istituzionali, un po’ come accade per la Lamborghini Huracan della Polizia. Anche Giulietta e Renegade Insieme alla Nuova Giulia Quadrifoglio, erano esposti diversi modelli della gamma FCA, come l’Alfa Romeo Giulietta e la Jeep Renegade sempre “in divisa”, che verranno consegnate in 800 unità all’arma dei Carabinieri nel corso del 2016, nonostante il precedente bando dove Seat si è aggiudicata la fornitura delle vetture per Polizia e Carabinieri al posto delle vetture italiane. Un grande segnale da parte del gruppo FCA, che dimostra di esserci e di voler essere presente anche se non si è aggiudicata l’appalto. La Giulia del ’63 Come ospite d’onore, non poteva mancare l’Alfa Romeo Giulia Super degli anni ’70, testimonianza concreta del forte legame tra l’Alfa Romeo ed i Carabinieri che affonda le proprie radici nel secondo Dopoguerra, quando tutte le “Gazzelle” avevano il marchio Alfa sulla calandra, a cominciare dalle Giulietta e dalla sua discendente diretta, la Giulia. Quest’ultima in particolare, fu la vettura che negli anni 70 proponeva concezioni all’avanguardia riuscendo a coniugare ottime prestazioni motoristiche con elevate doti di affidabilità, insieme a nuovissimi apparecchi radiotelefonici collegati alle Centrali Operative, che costituivano il fiore all’occhiello del Comando Generale. Il mezzo venne impiegato dal 1963 al 1968. Da allora il sodalizio tra l’Arma e Alfa Romeo è proseguito negli anni con vetture sempre più grintose e affidabili: dall’Alfa Romeo Alfetta all’Alfa Romeo 90, dall’Alfa Romeo 75 all’Alfa Romeo 155, dall’Alfa Romeo 156 all’Alfa Romeo 159, arrivando fino a oggi alla Nuova Giulia Quadrifoglio, simbolo dell’eccellente know-how tecnologico e del migliore spirito creativo del nostro Paese. Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Carabinieri [Show as...

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FCA: accordo con Google per la guida autonoma
May04

FCA: accordo con Google per la guida autonoma

Ore è ufficiale. Con un’importante accordo che avrà molti risvolti nel mondo dell’auto, FCA e Google hanno firmato l’intesa per costruire insieme l’auto che si guida da sola, proiettando FCA un passo avanti alle rivali, sia in termini tecnologici, sia in termini di connettività e dati. L’accordo prevede la fornitura da parte del gruppo FCA di circa 100 Chrysler Pacifica a Google, in modo tale che l’azienda più famosa del web possa utilizzarle come base per sviluppare su un’auto prodotta in scala la guida autonoma. Dopo mesi di trattative, Google ha accettato la proposta di FCA, non solo grazie alla condivisione dei dati (cosa che invece ha bloccato l’accordo con Ford), ma anche perché l’accordo porterà alla prima auto di Google, ovviamente prodotta da FCA. Un po’ come accade per gli smartphone: Google mette la tecnologia interna ed i costruttori i mezzi per costruirli. Lo stesso sarà per l’auto di Google. Sergio Marchionne ha commentato così l’accordo: “Lavorare con Google offre a FCA la possibilità di collaborare con una delle maggiori società tecnologiche al mondo per accelerare l’innovazione nell’industria automobilistica. L’esperienza che tutte e due le aziende acquisteranno sarà fondamentale per offrire soluzioni tecnologiche nel settore automobilistico, che avranno benefici per i consumatori. L’auto senza conducente progettata da Google può rendere le nostre strade più sicure ed aumentare la mobilità di milioni di persone che non possono guidare” L’auto a guida autonoma di FCA La fase sperimentale del progetto dell’auto a guida autonoma di Google dura da 7 anni, e manca ancora un anno per poterla considerare conclusa. Ad oggi, la flotta di auto senza guidatore ha percorso più di 4 milioni di km sulle strade degli Stati Uniti, con un bilancio di 14 incidenti causati da altri veicoli e solo 1 incidente causato dalla Google Car, quando ha colpito la fiancata di un Bus cambiando corsia. Se al termine di questi 8 anni di test i risultati saranno considerati ottimi, FCA inizierà la produzione in piccola scala della Chrysler Pacifica a guida autonoma, incrementandola in base alle richieste di mercato. Più sicurezza La scommessa di FCA e Google è di arrivare un giorno all’auto intelligente che si sposta da sola, un sistema che in un futuro prossimo permetterebbe di dimezzare le auto in circolazione, evitare migliaia di incidenti e lunghe code nelle ore di punta, ottimizzando i trasporti ed il tempo delle persone. Ovviamente sembra di descrivere la trama di un film di fantascienza, ma se pensiamo a cosa è stata in grado di fare la tecnologia negli ultimi 10 anni, questo traguardo è davvero vicino. Ma la vera domanda di ogni appassionato di auto è: che fine farà il piacere di guida,...

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Volvo: 1 milione di auto ibride ed elettriche entro il 2025
Apr29

Volvo: 1 milione di auto ibride ed elettriche entro il 2025

Da sempre nota come Casa automobilistica attenta alla sicurezza dei suoi guidatori portando al debutto sistemi di sicurezza attiva e passiva inediti rispetto alla concorrenza, Volvo ha annunciato di voler raggiungere 1 milione di automobili “elettrificate” (ibride ed elettriche) vendute entro il 2025. L’azienda svedese infatti prevede di raggiungere questo obiettivo offrendo almeno due versioni ibride di ciascun modello della sua gamma, insieme al lancio della sua prima vettura completamente elettrica nel 2019. Anche se molti credono che le case stiano “rincorrendo” il successo di Tesla con la recente presentazione della Model 3, la verità è che Volvo sta studiando da 5 anni i veicoli ibridi ed elettrici e la loro diffusione. Nuove architetture Volvo infatti ha sviluppato due architetture completamente nuove per automobili di dimensioni grandi e piccole: l’Architettura di Prodotto Scalabile (SPA) e l’Architettura Modulare Compatta (CMA), che sono in grado di integrare la tecnologia ibrida e quella esclusivamente elettrica. Le Volvo della Serie 90 e 60 saranno costruite sulla SPA e presto sarà lanciata una gamma globale di vetture della Serie 40, più compatte e basate sulla CMA. Per tutti questi modelli saranno disponibili versioni ibride ed elettriche ed è per questo motivo che Volvo crede fortemente di poter raggiungere il traguardo del milione. Ambiente e sicurezza Al nuovo impegno è stato attribuito il nome di “omtanke”, una parola svedese che significa “considerazione” o “prendersi cura”. Questo perché Volvo intende pensare di più all’ambiente, con la promessa di arrivare all’impatto zero entro il 2025, portare al 35% la quota di donne con incarichi dirigenziali entro il 2020 e di continuare a perseguire l’obiettivo già prefissato di ridurre a zero il numero di persone rimaste uccise o gravemente ferite a seguito di incidente in una nuova Volvo entro il 2020 Queste le parole di Hakan Samuelsson, Presidente e CEO di Volvo: “Il nostro è un obiettivo deliberatamente ambizioso. Sarà una sfida certo, ma Volvo vuole essere protagonista di questo orientamento generale verso l’elettrificazione. La sostenibilità non è nulla di nuovo, né qualcosa che rimane al di fuori delle nostre attività operative; si tratta piuttosto di qualcosa che è parte integrante di tutto quello che facciamo. E’ semplicemente il nostro modo di operare. Questo nuovo impegno verso la sostenibilità riflette la convinzione fondamentale di Volvo Cars che sia necessario anche crescere in modo responsabile” FOTO IBRIDE ED ELETTRICHE VOLVO [Show as...

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FCA: cambio poco intuitivo. Richiami per 1,1 milioni di auto
Apr25

FCA: cambio poco intuitivo. Richiami per 1,1 milioni di auto

FCA dovrà richiamare ben 1,1 milioni di automobili per un presunto difetto di tipo “intuitivo” al cambio automatico. Pare infatti che la leva del cambio non faccia capire bene se la modalità Park sia stata inserita, rischiando di portare il guidatore a credere di averla inserita quando in realtà l’auto rimane pericolosamente libera di muoversi. Per risolvere il problema, FCA sta collaborando con l’NHTSA (l’ente federale americano per la sicurezza stradale) in quanto il problema potrebbe aver provocato il ferimento di circa 40 persone. Le auto coinvolte Il difetto è stato riscontrato sulle Chrysler 300 e Dodge Charger prodotti tra il 2012 e il 2014 e la Jeep Grand Cherokee prodotte tra il 2014 ed il 2015, delle quali 800.000 negli Stati Uniti, 52.000 in Canada e circa 17.000 in Messico. Le restanti sono state distribuite fuori del Nord America. Le motivazioni del richiamo Le vetture soggette al richiamo sono tutte equipaggiate con il cambio automatico a 8 rapporti. Quando viene selezionata la modalità Park (tirando verso di se la leva), la leva del cambio ritorna nella sua posizione centrale, ma se il guidatore non controlla di aver aspettato il tempo necessario per inserire la modalità, questa non è effettivamente inserita. In realtà una spia sul cruscotto segnala al conducente la posizione effettiva del cambio (quindi se è in Park o no), ma secondo l’ente di sicurezza, è insufficiente per essere capito da molti guidatori. Gli investigatori dell’NHTSA non hanno trovato malfunzionamenti di tipo meccanico e quindi la FCA è stata autorizzata a modificare soltanto i segnali elettronici che avvisano la posizione del cambio o il suo utilizzo scorretto. Bene il richiamo L’NHTSA commenta in modo positivo la disponibilità di FCA al richiamo: ”I richiami sono un mezzo importantissimo per garantire la sicurezza degli automobilisti. Nel 2015 abbiamo migliorato le procedure per l’identificazione dei difetti e continueremo a farlo. Ma identificarli non basta, dobbiamo essere sicuri che vengano riparati. Siamo contenti di vedere che le Case stanno iniziando a intervenire prima, quando il numero di veicoli difettosi è ancora...

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Scandalo Emissioni: anche Mitusbishi ammette di averle truccate
Apr23

Scandalo Emissioni: anche Mitusbishi ammette di averle truccate

Anche i migliori sbagliano. Dopo lo scandalo Dieselgate sulle emissioni truccate che ha travolto Volkswagen facendo crollare la “perfezione” dei tedeschi, ora è il turno dei giapponesi di Mitsubishi, i quali hanno ammesso di aver truccato i dati relativi alle emissioni dei loro motori, utilizzando un software apposito su oltre 625.000 automobili. In questo caso, le emissioni misurate sarebbero inferiori al 10% rispetto a quelle reali, ma tuttora il governo giapponese sta verificando la presenza di altre anomalie. Le motivazioni dell’imborglio Dalle prime informazioni, pare che gli ingegneri Mitsubishi abbiano fatto calcoli errati in fase di progettazione sulla resistenza all’avanzamento, aumentando così consumi ed emissioni in modo irreparabile. Costretti a rimediare all’errore, l’unica via per risolvere il problema (a loro modo di vedere) era quella di falsificare le emissioni, utilizzando un software simile a quello di Volkswagen per “ingannare” gli strumenti di rilevamento delle emissioni. Il governo giapponese sta effettuando ispezioni nello stabilimento e nel centro tecnico ad Aichi, per verificare non ci siano altre irregolarità. Il crollo in borsa La Mitsubishi Motors ha perso in borsa ben 2,5 miliardi di dollari in appena due giorni con un crollo del 20% del titolo, mai visto negli ultimi 10 anni. La situazione si fa ancor più seria vista la poca liquidità di Mitsubishi, necessaria per affrontare tutti i richiami ed i relativi risarcimenti. Inoltre, anche Nissan potrebbe rischiare di essere messa in mezzo. Mitsubishi infatti produce piccole citycar per conto di Nissan (le Nissan Dayz, solo per il mercato giapponese) e per questo motivo anche Nissan dovrà chiarire la sua posizione, e potrebbe chiedere a sua volta danni a Mitsubishi. Le scuse Anche se è solo una magra consolazione, durante la conferenza stampa tutta la dirigenza Mitsubishi ha chiesto scusa ai consumatori, inchinandosi. Un gesto che certamente non cancella quanto fatto, ma che ormai è sempre più raro da...

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