Nuova Tesla Model S 2021: la vera rivoluzione è nel cambio “intelligente”
Feb01

Nuova Tesla Model S 2021: la vera rivoluzione è nel cambio “intelligente”

Sin dalle prime presentazioni, Tesla ed il suo fondatore Elon Musk hanno abituato gli appassionati a grandi novità e promesse, con livelli di innovazione mai visti nel mondo automotive. Con la nuova Tesla Model S 2021 però, l’asticella si è alzata ulteriormente, grazie al design dei nuovi interni, alle nuove soluzioni tecinche e alla tecnologia che porta con se, mai visti su una vettura. In particolare, gli interni sono la novità più futuristica ed interessante emersa durante la presentazione della Tesla Model S 2021, non tanto per la pulizia delle linee o per il fatto che si punti completamente sull’intrattenimento degli occupanti quasi come la guida fosse messa in secondo piano, ma grazie al design del nuovo volante e alla digitalizzazione di tutti i pulsanti. La maggior parte delle testate giornalistiche infatti, ha posto l’attenzione su questo volante dall’aspetto avveniristico, derivato più dai jet e dalle navicelle spaziali che dal mondo automotive. Nonostante il volante sia l’elemento di spicco e caratteristico di queste vetture, non è l’elemento più importante e innovativo della tesla, o quantomeno non è quello che dovrebbe avere più attenzione. L’elemento più importante infatti – e su cui si hanno ancora pochissime informazioni – è il cambio. Perché direte? Perché semplicemente, il cambio non c’è (o quasi). La leva cambio non c’è più Se osservate bene gli interni infatti, la leva cambio sul devio destro (di derivazione Mercedes) non è più presente, ma anzi, non c’è nemmeno il devio sinistro, su cui erano inseriti gli indicatori di direzione ed i comandi dei tergicristalli. Nemmeno sul tunnel è presente qualcosa che ricordi la leva cambio. Questo perché, le nuove Tesla Model S 2021 – insieme alla Tesla Model X 2021 – saranno le prime vetture al mondo ad avere un cambio gestito dall’intelligenza artificiale della vettura, ovvero l’insieme dei sensori esterni, dell’autopilot, i dati sulla velocità, l’angolo di sterzo, i dati del navigatore e della posizione GPS. Questi dati, in base al contesto in cui la vettura si trova – come parcheggi, strade, autostrade o vialetti di casa – permetteranno alla vettura di capire la marcia corretta da inserire e che l’utente “pensi” gli serva in quel momento per quella determinata situazione. Per fare un esempio, la vettura potrebbe essere parcheggiata di fronte ad un ostacolo rilevato dai sensori, un muretto, un garage o un’altra vettura: in questo caso, la Model S 2021 sarà in grado di capire che deve inserire la retromarcia (R) in quanto il contesto non permetterebbe altre azioni “logiche” al di fuori di questa. Ovviamente, per i più affezionati alla cara vecchia leva cambio, sarà possibile cambiare marcia tramite la Head Unit –...

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FCA: accordo con Google per la guida autonoma
May04

FCA: accordo con Google per la guida autonoma

Ore è ufficiale. Con un’importante accordo che avrà molti risvolti nel mondo dell’auto, FCA e Google hanno firmato l’intesa per costruire insieme l’auto che si guida da sola, proiettando FCA un passo avanti alle rivali, sia in termini tecnologici, sia in termini di connettività e dati. L’accordo prevede la fornitura da parte del gruppo FCA di circa 100 Chrysler Pacifica a Google, in modo tale che l’azienda più famosa del web possa utilizzarle come base per sviluppare su un’auto prodotta in scala la guida autonoma. Dopo mesi di trattative, Google ha accettato la proposta di FCA, non solo grazie alla condivisione dei dati (cosa che invece ha bloccato l’accordo con Ford), ma anche perché l’accordo porterà alla prima auto di Google, ovviamente prodotta da FCA. Un po’ come accade per gli smartphone: Google mette la tecnologia interna ed i costruttori i mezzi per costruirli. Lo stesso sarà per l’auto di Google. Sergio Marchionne ha commentato così l’accordo: “Lavorare con Google offre a FCA la possibilità di collaborare con una delle maggiori società tecnologiche al mondo per accelerare l’innovazione nell’industria automobilistica. L’esperienza che tutte e due le aziende acquisteranno sarà fondamentale per offrire soluzioni tecnologiche nel settore automobilistico, che avranno benefici per i consumatori. L’auto senza conducente progettata da Google può rendere le nostre strade più sicure ed aumentare la mobilità di milioni di persone che non possono guidare” L’auto a guida autonoma di FCA La fase sperimentale del progetto dell’auto a guida autonoma di Google dura da 7 anni, e manca ancora un anno per poterla considerare conclusa. Ad oggi, la flotta di auto senza guidatore ha percorso più di 4 milioni di km sulle strade degli Stati Uniti, con un bilancio di 14 incidenti causati da altri veicoli e solo 1 incidente causato dalla Google Car, quando ha colpito la fiancata di un Bus cambiando corsia. Se al termine di questi 8 anni di test i risultati saranno considerati ottimi, FCA inizierà la produzione in piccola scala della Chrysler Pacifica a guida autonoma, incrementandola in base alle richieste di mercato. Più sicurezza La scommessa di FCA e Google è di arrivare un giorno all’auto intelligente che si sposta da sola, un sistema che in un futuro prossimo permetterebbe di dimezzare le auto in circolazione, evitare migliaia di incidenti e lunghe code nelle ore di punta, ottimizzando i trasporti ed il tempo delle persone. Ovviamente sembra di descrivere la trama di un film di fantascienza, ma se pensiamo a cosa è stata in grado di fare la tecnologia negli ultimi 10 anni, questo traguardo è davvero vicino. Ma la vera domanda di ogni appassionato di auto è: che fine farà il piacere di guida,...

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Tecnologia: Volvo e Microsoft per realtà virtuale e guida autonoma
Nov26

Tecnologia: Volvo e Microsoft per realtà virtuale e guida autonoma

Per migliorare la produttività e sviluppare le tecnologie automobilistiche future, Volvo collaborerà con Microsoft con nuovi strumenti di realtà virtuale come Microsoft HoloLens, il primo computer olografico al mondo indossabile dagli utenti, completamente senza cavi o connessione a PC. Il software potrebbe essere utilizzato in futuro per ridefinire il primo contatto e la prima esperienza dei clienti con le nuove vetture, arrivando anche all’acquisto finale. Non è da escludere inoltre una futura collaborazione anche per le tecnologie di guida autonoma, sempre più vicina, e l’utilizzo dei dati generati dalle automobili connesse in rete per offrire nuovi servizi e aumentare la sicurezza. La dimostrazione di HoloLens si è svolta presso la sede di Microsoft di Redmond (Stati Uniti), e ha illustrato come i clienti potrebbero utilizzare la “mixed reality” per configurare le automobili in modalità tridimensionale. Björn Annwall, Senior Vice President, Marketing, Vendite & Assistenza Clienti di Volvo Cars ha affermato: “HoloLens offre la libertà di creare un’esperienza personalizzata che può essere guidata dai clienti stessi. Immaginate di utilizzare la mixed reality per scegliere il tipo di auto che desiderate, per visionarne i colori disponibili, i cerchioni o per capirne meglio le dotazioni, i servizi e le opzioni” La tecnologia HoloLens indossabile potrebbe inoltre consentire ai concessionari di vendere le auto non solo all’interno delle concessionarie, ma anche in centri commerciali o altri luoghi diversi e esterni, grazie alla realtà aumentata che potrebbe offrire il sistema. Da sempre attenta alla sicurezza, Volvo ha annunciato inoltre l’avvio di un programma dal nome DriveMe che prevede che 100 vetture connesse in Rete e con guida autonoma vengano affidate a clienti reali e da questi guidate su strade pubbliche dentro e attorno alla città svedese di Goteborg entro il 2017: si tratta del più vasto esperimento di guida autonoma al mondo. Riusciranno realtà aumentata e guida autonoma a migliorare la vita degli automobilisti? Nonostante la migliore sicurezza che porterebbe, la guida autonoma ha già diviso gli appassionati di auto e siamo certi che anche la vendita “virtuale” delle vetture porterà ad ulteriori grattacapi. Voi cosa ne pensate? VIDEO VOLVO MICROSOFT...

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Porsche Mission E, il futuro secondo Porsche
Sep28

Porsche Mission E, il futuro secondo Porsche

Porsche a Francoforte ha presentato la Porsche Mission E andando a sfidare direttamente Tesla (la casa americana che produce auto elettriche) e realizzando una concept che prefigura una possibile berlina di segmento inferiore alla Panamera, già da tempo nei progetti della casa di Zuffenhausen. La Mission E è anche uno studio sugli stilemi che vedremo sulle Porsche del futuro: e allora analizzarne la linea diventa molto importante. Alcuni elementi vengono direttamente della tradizione come, ad esempio, i fianchi sul passaruota posteriore che così come i finestrini  posteriori, richiamano la 911. I gruppi ottici anteriori sono invece dei proiettori matrix LED a quattro elementi simili a quelli visti nella 918 Spyder. La fiancata è caratterizzata dalle portiere ad apertura contrapposta e spicca l’assenza del montante centrale, che favorisce l’accesso ai posti dietro. Inoltre risaltano la presa d’aria dietro il passaruota anteriore e le minigonne con colore a contrasto. Al posteriore spicca invece lo spoiler che sovrasta i fari caratterizzati da un’unica linea che taglia trasversalmente la vettura e che ingloba il logo della casa, e un enorme estrattore sotto il paraurti posteriore. I cerchi bicolore in bianco e nero, da 21’ pollici all’anteriore e 22 al posteriore, sono interamente realizzati in fibra di carbonio. INTERNI All’interno la strumentazione è replicata su uno schermo curvo Oled, mentre gli schermi 3D presenti all’interno dell’auto modificano il posizionamento degli oggetti in base alla posizione del guidatore per garantire così sempre la massima visibilità. I comandi di bordo sono attivabili sia attraverso un sistema di tracciamento dello sguardo, sia tramite input gestuali. Inoltre è disponibile un sistema olografico in grado di disporre i principali comandi davanti alla console centrale. Comandi replicati anche sullo schermo, che ovviamente è touch screen. L’accesso alle funzioni di bordo è possibile anche attraverso il Porsche Car Connect, che consente di accedere in remoto. Questo sistema permette anche di inviare informazioni di diagnostica alle officine autorizzate, o aggiornamenti per telaio, infotainment e propulsori scaricabili dal Porsche Connect Store. MECCANICA E MOTORI Dal punto di vista tecnico la Mission E ha una struttura in alluminio, acciaio e CFRP per ottenere un ottimo bilanciamento tra rigidità, sicurezza e peso. I propulsori sono due motori elettrici sincroni a magneti permanenti simili a quelli della 919 Hybrid LMP1, che oltre a spingere la vettura gestiscono la potenza e il recupero dell’energia in frenata. Oltre alla trazione integrale anche la sterzata è integrale. L’impianto elettrico è da 800 Volt, che rispetto ai 400 Volt consente una risposta più pronta anche nelle accelerazioni ripetute. Le batterie sono disposte sotto l’abitacolo per garantire un centro di gravità basso ed un migliore bilanciamento dei pesi. La ricarica può avvenire in...

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Nuova Opel Astra: nuovi sedili con massaggio e climatizzazione
Aug07

Nuova Opel Astra: nuovi sedili con massaggio e climatizzazione

Opel presenta i nuovi sedili, certificati AGR, con numerose funzioni e disponibili come optional sulla nuova Opel Astra. La nuova generazione dell’Opel Astra infatti (che sarà presentata al Salone di Francoforte il prossimo settembre) monterà tutta una serie di interessanti componenti con l’intento di mettere a disposizione del grande pubblico tecnologie normalmente riservate a vetture di fascia più alta. Tra questi spiccano i nuovi sedili ergonomici premium di Opel (500 euro per il sedile del guidatore) certificati dall’AGR, ente indipendente di medici ed esperti che si occupa di problemi posturali, che ha già certificato in passato altri sedili del marchio tedesco. Regolabili in ben 18 direzioni presentano persino la regolazione in larghezza delle imbottiture laterali. Possono essere dotati di tutta una serie di accessori normalmente non disponibili su vetture di questa categoria, come la funzione massaggio o quella di climatizzazione. Molto interessante anche il fatto che i nuovi sedili siano pensati per garantire anche un risparmio di peso, al punto da arrivare a pesare 10 kg in meno di quelli montati sul modello precedente grazie all’uso di schiume poliuretaniche più leggere e di acciai altoresistenti inseriti nell’imbottitura del sedile. Anche i sedili posteriori sono stati rivisti, anch’essi più leggeri e compatti, con i profili ottimizzati ed il supporto delle gambe allungato e migliorato. I sedili della nuova Astra sono stati montati in posizione più ribassata rispetto al passato per favorire i guidatori più alti o quelli che amano una guida più sportiva, ma con un escursione di ben 65 mm in altezza, la più ampia della categoria, sarà facile per chiunque trovare facilmente la propria posizione di guida ideale. Inoltre i sedili sono dotati di sistemi di climatizzazione passiva, tessuti di rivestimento traspiranti e schiume poliuretaniche perforate che consentono di mantenere la temperatura ideale, il tutto unito ad un sistema attivo che consente di raffreddare e riscaldare i sedili per mantenere la temperatura ideale: ad esempio, delle piccole ventole aspirano l’aria e l’umidità che si formano quando ci sediamo su questi sedili. Opel è dunque, tra i costruttori generalisti, tra marchi più all’avanguardia per quel che riguarda la qualità delle sedute nelle proprie vetture, offrendo optional molto rari in questo...

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Audi RS7 Piloted Driving: tempi “umani” per la guida autonoma
Jul24

Audi RS7 Piloted Driving: tempi “umani” per la guida autonoma

Dopo la prima esperienza di Audi con la guida autonoma, con una RS7 (chiamata “Bobby”) che riuscì a percorrere un giro di pista in totale autonomia all’apertura del GP di Hockenheim del campionato DTM, la casa dei 4 anelli torna all’attacco in questo settore in forte crescita. Per farlo, Audi ha presentato la nuove generazione dell’Audi RS7 Piloted Driving (chiamata “Robby”) equipaggiata con il 4,0 Biturbo da 560 CV e trazione integrale quattro, è stata alleggerita di ben 400 kg. Robby ha effettuato alcuni giri di pista sul circuito di Sonoma, in California, staccando un tempo di 2’01″01, a circa 40 secondi dal record della pista e molto vicino ai tempi di piloti esperti in carne ed ossa. Per raggiungere questo risultato, gli ingegneri tedeschi hanno migliorato e calibrato il sistema GPS, la precisione dello sterzo, il sistema frenante e la doppia telecamera frontale affinchè la vettura potesse migliorare e spingere giro dopo giro. L’impresa si va ad aggiungere a quella intrapresa dall’Audi RS7 Piloted Driving (chiamata “Jack”) che ha percorso ben 900 km dalla Silicon Valley fino al CES di Las Vegas senza incidenti o imprecisioni. Questo avanzato sistema di Audi debutterà sulla nuova generazione dell’Audi A8 e permetterà una guida completamente autonoma nelle condizioni di traffico intenso e a velocità inferiori ai 60 km/h. FOTO AUDI RS7 PILOTED DRIVING [Show as...

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