Le auto che hanno fatto la storia: Hotchkiss Anjou 13.50

Dopo il primo articolo dedicato alle auto storiche con l’Alfa Romeo 8C 2300, continua la collaborazione con il Registro Italiano Veicoli Storici. Il secondo appuntamento è dedicato alla Hotchkiss Anjou 13.50, vettura della casa francese Hotchkiss. Hotchkiss è un cognome molto famoso nel mondo della produzione di armi e Benjamin Berkeley Hotchkiss, americano del Connecticut scappato in Francia all’indomani della fine della guerra civile americana, fondò in Europa una fabbrica d’armi specializzata nella produzione di cannoni e pezzi d’artiglieria in genere. Solo successivamente, all’inizio del XX° secolo, Hotchkiss iniziò ad esplorare anche il campo delle armi semiautomatiche e, infine, quello dell’automobilismo. Nel 1903 venne prodotta la prima vettura che debuttò al Salone di Parigi con un modello da 18 cavalli. Poi arrivò la 20 HP con un motore da 4 cilindri biblocco da 18,9 litri. Ma il fiore all’occhiello della Hotchkiss restava sempre la produzione di armi che tra la prima e la seconda guerra mondiale riscosse notevole successo, fino a quando non venne schiacciata dai cingoli dei panzer tedeschi. Solo poco prima della seconda guerra mondiale, dalle parti di Saint Denis, sede della Hotchkiss, si cominciò a pensare al potenziamento del settore dell’automobilismo, fino a quel momento poco esplorato. Nel 1937 vide la luce la Almicar Compound disegnata da Jean Albert Grégoire, pioniere francese della trazione anteriore. Il modello, prodotto in quasi 700 esemplari, non ebbe però il successo sperato. L’invasione militare tedesca portò poi la fabbrica all’inattività, spegnendo così anche la produzione automobilistica e militare. 

 

 

Solo con il ritorno della pace la Hotchkiss tornò all’attività e i vertici pensarono di rilanciare il marchio puntando soprattutto sul settore automobilistico, ma la svolta arrivò veramente solo nel 1950, quando nel capitale della società entrò la Peugeot, marchio anch’esso derivato da un tipo di produzione distante dal campo automolistico (la prima “fabbrica” Peugeot risale al 1.770 come fonderia e laminatoio), che presentò al Salone di Parigi dello stesso anno la Anjou 13.50, progettata dallo stesso Grégoire. La Anjou 13.50 era una macchina molto lussuosa e imponente, con i suoi 4.82 metri. Grégoire aveva deciso di puntare sull’aerodinamica della carrozzeria, con un telaio separato a longheroni e traversoni in acciaio e un corpo in lega leggera, equipaggiata con un motore a 4 cilindri in linea da 2300 litri da 72 CV a 4000 giri al minuto, capace di farle raggiungere i 130 km orari, velocità di tutto rispetto per l’epoca. Le sospensioni a flessibilità variabile  garantivano, inoltre, un ottima tenuta di strada e maggior sicurezza. Qualcuno si potrà chiedere il perché dei numeri 13 e 50: il numero 13 rappresentava il numero dei cavalli fiscali della Hotchkiss, mentre il 50 è l’anno di presentazione del modello al pubblico, una definizione tipica francese.

 

La Anjou venne dotata di un cambio elettromagnetico tipo Cotal, molto innovativo per l’epoca perché il rapporto cambiava con una semplice pressione sulla leva, quasi ad anticipare i più moderni cambi sequenziali. Il posto di guida era posto a destra e anche la plancia di comando in legno e il parabrezza era diviso in due sembrano ricalcare il disegno delle auto prodotte nei decenni precedenti. Sempre nel 1950 venne presentato un modello col motore potenziato arrivando ad avere 6 cilindri in linea ed un motore da 3500 litri da 125 CV di potenza massima, in grado di raggiungere la velocità massima di 140 km/h. Purtroppo per la casa francese il modello non ebbe grandissimo successo a causa del prezzo troppo elevato. Ne furono prodotti solamente 250 esemplari, cosa che ovviamente fa la fortuna dei rari possessori, e la produzione venne presto interrotta. La Anjou fu uno degli ultimi modelli di automobile prodotto dalla Hotchkiss. Nel 1951 venne presentata la Hotchkiss Grégoire, moderna e aerodinamica, ma anch’essa gravata  da una strategia produttiva datata con modalità di realizzazione complesse e costose. Questi insuccessi peggiorarono le difficoltà finanziarie di Hotchkiss e dopo la fusione con Delahaye, Hotchkiss abbandonò la produzione di autovetture.

 

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

Berlina 4 porte, 4/5 posti
Telaio a longheroni e traverse in acciaio
Carrozzeria in lamiera d’acciaio
Sospensioni anteriori: a ruote indipendenti, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici
Sospensioni posteriori: a ponte rigido, balestre semiellittiche, ammortizzatori idraulici
Freni: idraulici a tamburo
Sterzo: a vite e rullo
Serbatoio carburante: 82 litri

 

DIMENSIONI E PESO

Passo: 2930 mm
Carreggiata anteriore: 1450 mm
Carreggiata posteriore: 1440 mm
Lunghezza: 4820 mm
Larghezza: 1750 mm
Altezza: 1550 mm
Peso a vuoto: 1400 kg

 

MOTORE

Anteriore, longitudinale
4 cilindri in linea
Alesaggio 86 mm
Corsa 99,5 mm
Cilindrata 2312 cm3
Potenza 72 CV a 4000 giri al minuto
Coppia 15,4 kgm a 2200 giri/min
Valvole in testa
Distribuzione ad albero a camme laterale
Un carburatore invertito Zenit “32 IN”
Accensione Delco
Raffreddamento ad acqua, 11.7 litri
Impianto elettrico 12V, batteria 90 Ah

 

PRESTAZIONI

Velocità 130 km/h
Accelerazione 0-100 km/h in 28 secondi
Consumo medio 13 l/100 km

 

TRASMISSIONE

Trazione posteriore
Cambio elettromagnetico a 4 marce avanti e 4 indietro (III e IV sincronizzate)
leva di comando al volante
Frizione monodisco a secco
Rapporto al ponte 8/35
Pneumatici 6,40-16

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Author: Manuel Morlini

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