Marchionne: nuovo nome per il gruppo e rilancio Alfa Romeo

Marchionne rilancia Alfa RomeoDopo l’acquisizione di Chrysler, Sergio Marchionne ha rilasciato una lunga intervista a Ezio Mauro, direttore di Repubblica, nella quale parla del futuro del gruppo Fiat-Chrysler, ma soprattutto del rilancio Alfa Romeo, la quale tornerà ai livelli e nei segmenti premium che le competono. Gli appassionati dell’Alfa hanno sentito forse troppe volte la frase “rilanceremo Alfa Romeo” e in questi anni fatti di promesse, progetti e nuovi modelli annunciati e mai prodotti, le speranze si erano ridotte al minimo. Come abbiamo spesso affermato però, da parte del gruppo Fiat non è mai mancata l’intenzione di rilanciare un brand importante come Alfa Romeo, ma semplicemente i soldi erano sempre pochi, il mercato ha iniziato ad indebolirsi pochi anni dopo la rinascita Fiat nel 2006, ma soprattutto mancava un vero partner per far rinascere l’auto italiana. Nel 2008, quando si parlò di rilancio Alfa Romeo presentando la MiTo, iniziarono le prime trattative con Chrysler e per questo motivo ci fu una ulteriore battuta d’arresto. Per questi motivi, il rilancio dell’intero gruppo è stato rimandato nuovamente fino ai giorni nostri, dove si inizia però ad intravedere un vero e proprio rilancio come merita un brand importante come Alfa Romeo. Nell’intervista, Marchionne ha rilasciato dichiarazioni molto importanti sul futuro di ogni singolo marchio. Marchionne ha affermato: 

“Fiat è quotata a Milano, ma andremo dove c’è un accesso più facile ai capitali. Non c’è dubbio che il mercato più fluido è quello americano, quello di New York, ma deciderà il Consiglio di amministrazione. Io sono pronto anche ad andare a Honk Kong per finanziare lo sforzo di Fiat-Chrysler. Lo decideremo, anche in base alla scelta di Borsa, ma mi lasci dire che è una questione che ha un valore puramente simbolico, emotivo. La sede di Cnh Industrial si è spostata in Olanda, ma la produzione che era qui è rimasta qui in Italia. La società avrà inoltre un nome nuovo

 

IL RILANCIO DI ALFA ROMEO E I NUOVI MODELLI

La nuova strategia del gruppo sarà  uscire dal mass market, dove i clienti sono pochi, la concorrenza è alta ed i margini sono bassi, per entrare nella fascia Premium con prodotti di alta qualità, concorrenza ridotta, clienti più attenti e margini più grandi. Per fare questo, Marchionne ha affermato che si punterà tutto su Maserati e Alfa Romeo: 

“Nello stabilimento Maserati di Grugliasco, la gente lavora in guanti bianchi e si scelgono le rifiniture in pelle per andare sui mercati del mondo, mentre in capannoni fantasma mimetizzati in giro per l’Italia, squadre di uomini nostri stanno preparando i nuovi modelli Alfa Romeo che annunceremo ad aprile e che cambieranno l’immagine del marchio, riportandolo all’eccellenza assoluta. Fiat andrà nella parte alta del mass market con le famiglie Panda e Cinquecento, e uscirà dal segmento basso e intermedio. Lancia diventerà un marchio soltanto per il mercato italiano , nella linea Y. Come vede la vera scommessa è utilizzare tutta la rete industriale per produrre il nuovo sviluppo dell’Alfa, rilanciandola come eccellenza italiana”.

 

Quindi il piano finale è il seguente: nel polo Mirafiori-Grugliasco si produrranno le Maserati, compreso il nuovo SUV e una nuova vettura che per ora non viene svelata. A Melfi saranno prodotte la Fiat 500 X e la piccola Jeep, a Pomigliano la Panda e forse una seconda vettura. Cassino sarà il punto nevralgico del nuovo piano, in quanto strutturalmente e per capacità produttiva è lo stabilimento più adatto al rilancio Alfa Romeo. Quando il piano sarà a regime, se il mercato darà segni di ripresa, la rete industriale italiana sarà piena e saranno reintegrati tutti gli operai che ora sono in cassa integrazione. Alla ormai vecchia e fatidica domanda “venderà l’Alfa Romeo ai tedeschi?”, Sergio risponde così:

“Se la possono sognare. E credo che la sognino, infatti. L’Alfa è centrale nella nostra nuova strategia. Ma come la Jeep è venduta in tutto il mondo ma è americana fino al midollo, così il dna dell’Alfa dev’essere autenticamente tutto italiano, sempre, non potrà mai diventare americano. Basta anche con i motori Fiat nell’Alfa Romeo. Così come sarebbe stato un errore produrre il suv Maserati a Detroit: e infatti resterà a casa”.

 

Si prospetta quindi un futuro roseo per tutti i brand e l’industria automobilistica italiana, anche se per Lancia il mercato è stato ridotto. Travate l’intervista completa su Repubblica.

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Author: Manuel Morlini

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