Fiat: chiuso lo stabilimento di Termini Imerese dopo 41 anni di attività
Nov25

Fiat: chiuso lo stabilimento di Termini Imerese dopo 41 anni di attività

Dopo 41 anni di attività, il gruppo Fiat ha deciso di cessare la produzione nello stabilimento siciliano di Termini Imerese. Lo stabilimento ha chiuso i battenti con l’ultimo turno terminato alle ore 22:00 di ieri e da allora gli operai hanno presidiato l’ingresso dello stabilimento per impedire l’uscita delle bisarche con le ultime vetture prodotte. Ora si cerca di trovare una soluzione per le duemila persone dello stabilimento Fiat, che da giovedì sono senza lavoro. I sindacati hanno dichiarato che le ultime vetture assemblate non lasceranno lo stabilimento siciliano finchè l’azienda non avrà concluso un accordo che garantisca un futuro certo ai dipendenti e li tuteli nella fase di transizione al nuovo proprietario. Secondo fonti sindacali, Fiat sarebbe disposta a mettere in campo le risorse necessarie per la mobilità incentivata degli operai e la speranza per il futuro è che arrivi un compratore e riutilizzi la fabbrica. L’unica azienda realmente interessata a Termini Imerese (per ora) è la DR Motor, azienda produttrice di auto del noto imprenditore Molisano Di Risio.   I SINDACATI Il leader della Fiom Maurizio Landini (Foto a destra), dopo aver annunciato l’inizio del presidio permanente che non permetterà alle bisarche l’ingresso e l’uscita dallo stabilimento fino a quando non vi sarà un accordo, ha invitato Fiat ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità ed ha fortemente criticato il suo comportamento:   «C’è un nuovo imprenditore che vuole entrare a Termini Imerese, ma non è in grado di garantire l’occupazione di tutti i dipendenti, ma l’azienda di automobili guidata da Sergio Marchionne ostacola un nuovo accordo, perché non vuole applicare le condizioni per i pensionamenti che ha applicato in tutta Italia negli altri stabilimenti».   Secondo la Fiom-CGIL inoltre, Fiat sarebbe disposta a concedere gli incentivi alla mobilità solo per 500 lavoratori dei 650 che non rientrano nel piano di assorbimento della Dr Motor che prevede l’assunzione di 1.300 operai su 2.200 (compreso l’indotto), i quali matureranno i requisiti per la pensione entro i prossimi cinque anni. Fiat ritiene eccessivi i costi per tutti i 650 operai in esubero (17 milioni di euro) e secondo Landini è un atteggiamento sbagliato, in quanto Fiat si rifiuta di applicare gli stessi incentivi validi per gli altri stabilimenti italiani.       LE RAGIONI DI FIAT Fiat invece, crede che la sua scelta di chiudere lo stabilimento sia legittima. Infatti nel 1970, quando fu inaugurato lo stabilimento, fu promesso anche un grande “indotto” intorno allo stabilimento (produzione di componenti per le nuove vetture Fiat dello stabilimento), cosa che però non avvenne.   Infatti la maggior parte dei nuovi componenti veniva da altre aziende del centro Italia e questo contribuiva ad aumentare i...

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