Fiat 500X: presentazione, motori e prezzi
Nov11

Fiat 500X: presentazione, motori e prezzi

Il momento tanto atteso è finalmente arrivato: dopo 3 video teaser, le prime foto ufficiali “scappate” in rete e la presentazione al Salone di Parigi, Fiat presenta ufficialmente la Fiat 500X, prima SUV compatta della casa torinese che intende entrare nel mercato delle SUV premium sfidando direttamente la MINI Countryman, grazie alla qualità, alla tecnologia e allo stile inconfondibilmente 500. La presentazione è stata entusiasmante e da ogni parola di Olivier Francois, Head of Fiat Brand e Chief Marketing Officer di FCA, si è capito chiaramente la voglia delle persone che lavorano in Fiat di tornare protagonisti sulla scena globale del mondo dell’auto in modo stabile, senza comparse, con qualità e tecnologia al primo posto. La Fiat 500X è stata presentata nel mezzo di una grande opera d’arte di Carnovsky, due Artisti italiani famosi per le loro opere RGB. I loro quadri infatti mostrano forme e disegni differenti in base a quale colorazione di luce (Rossa, Verde o Blu) le illumini. E proprio grazie a questa particolarità, Fiat ha deciso di prsentare la 500X con un’opera d’arte che racchiude i tre significati con la quale è stata pensata e progettata: Spirito, Valore e Sostanza, caratteristiche che rispecchiano perfettamente la 500X.   LO STILE ICONICO 500 La crossover Fiat è stata studiata e progettata ponendo una grande attenzione a quello che l’ampio mercato delle SUV compatte può offrire, puntando direttamente a raggiungere il massimo in ogni aspetto e diventare la “best in class”. Tutto inizia dal design, introdotto e spiegato perfettamente da Roberto Giolito, dove è stato mantenuto inalterato il dna della 500 ma con forme più grandi. Infatti le linee generali della 500X riprendono fedelmente quelle del ’57, reinterpretate abilmente in chiave moderna e crossover, con un risultato davvero eccellente. La 500X è davvero ricercata e unica dal vivo, con i tipici fari ed il trapezio sporgente anteriori, i fari squadrati al posteriore e fiancate robuste con bombature e concavità sinuose che si fondono perfettamente nella carrozzeria. La linea generale ha una chiara impostazione non solo elegante, classica e “cool”, ma anche sportiva, con parabrezza e lunotto inclinati ed un’altezza più bassa. Per quanto riguarda le personalizzazioni saranno disponibili svariate colorazioni, stripes, cerchi in lega in diverse tonalità, chrome pack per le cromature esterne (anche satinate) e colori come il Rosso Amore, Bianco, Bronzo e “Greyge”. Anche gli interni saranno personalizzabili, con diversi colori per la plancia (laccati o “ruvidi”), pelli per i sedili e per il tunnel centrale, disponibile anche in metallo satinato o nero.   TECNOLOGIA E QUALITA’ Ma un’auto di questo calibro e con importanti obiettivi di rilancio del marchio non può limitarsi al design, seppur pienamente riuscito, ma deve puntare...

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Alfa Romeo Giulietta Sprint: la presentazione a Balocco
Oct28

Alfa Romeo Giulietta Sprint: la presentazione a Balocco

In occasione dei 60 anni dalla nascita della Giulietta, Alfa Romeo ha festeggiato ieri a Balocco il compleanno dell’Alfa Romeo Giulietta, una delle sue vetture più iconiche e caratteristiche del marchio, presentando l’Alfa Romeo Giulietta Sprint, versione sportiva della Giulietta che rende omaggio all’omonimo modello del 1954 e che porta al debutto il nuovo 1.4 MutltiAir da 150 CV. Per l’occasione, Alfa Romeo ha invitato tutti i possessori di una Giulietta ad esporre le proprie vetture negli show room di tute le città d’Italia, costruendo così il più grande museo automobilistico del mondo. A Balocco non erano esposte solo le Giulietta “moderne”, ma anche tutte le varianti storiche della Giulietta, come la Giulietta Coupè, la Berlina e la bellissima Giulietta Spider, vero capolavoro anche ai giorni nostri. La presentazione si è svolta sullo storico circuito di Balocco, località dal sapore storico, ha ripercorso tutta la storia della Giulietta a partire dal 1954 fino ad oggi, il tutto strettamente connesso da un vero e proprio dna Alfa Romeo steso sul pavimento a fare da collegamento tra passato e presente. La nascita dell’Alfa Romeo Giulietta Come tutte le storie di Alfa Romeo, la storia della Giulietta è iniziata in modo particolare ancor prima di debuttare. Dopo i primi due mondiali di Formula 1 vinti nel 1950 e nel 1951, Alfa Romeo decise di abbandonare le corse per dedicare tutte le risorse alla produzione di massa che avrebbe portato più introiti e posti di lavoro. Prima della Giulietta, Alfa Romeo produceva l’Alfa 1900, vettura costruita ancora artigianalmente con regimi di produzione di sole 20 vetture al giorno. Con la Giulietta invece si voleva offrire un’Alfa accessibile a tutti, iniziando una delle prime produzioni di massa con circa 200 vetture prodotte al giorno. La prima generazione dell’Alfa Giulietta nasce nel 1954 e già alla nascita offre una storia curiosa: pochi mesi prima del lancio, gli ingegneri scoprirono che il rumore all’interno dell’abitacolo era troppo elevato per essere sopportato, oltre che più alto rispetto alla concorrenza, caratteristica che avrebbe minato seriamente le vendite e il nome del marchio. Da primi studi emerse però che una versione coupè avrebbe offerto un rumore interno tollerabile o addirittura desiderato dagli appassionati e avrebbe permesso agli ingegneri di ottenere più tempo per rimediare all’inconveniente presente nella 5 porte. Per questo motivo, prima della berlina, venne lanciata l’Alfa Romeo Giulietta Sprint, variante coupè della Giulietta progettata da Giuseppe Scarnati. Prima del debutto però, la Sprint prese il nome di “brutto anatroccolo” a causa del suo stile iniziale poco riuscito. Così Rudolf Hruska, responsabile del progetto Giulietta, chiese a Bertone, ed in particolare a Franco Scaglione, di rendere questo brutto anatroccolo un’auto...

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Alfa Romeo MiTo e Giulietta: la presentazione delle Quadrifoglio Verde a Balocco
Jun10

Alfa Romeo MiTo e Giulietta: la presentazione delle Quadrifoglio Verde a Balocco

In occasione del lancio della MiTo e della Giulietta Quadrifoglio Verde, Alfa Romeo ha svelato queste due nuove vetture sportive con una presentazione che ripercorreva la storia delle vittorie Alfa Romeo e della nascita del Quadrifoglio Verde. Nel suggestivo teatro creato sulla pista di Balocco che abbraccia un tratto della pista, sono state presentate le ultime sportive del biscione. Entrambi gli ingressi della pista erano a forma di quadrifoglio e la presentazione è stata caratterizzata da una forte passione ed una voglia di rilancio e rivincita che gli appassionati si aspettano ormai da anni. Da sempre simbolo di sportività e di vittorie nel mondo delle corse, questo portafortuna ha capeggiato sulle livree delle Alfa Romeo più vittoriose dal 1923 ad oggi e come tutte le vicende del ‘900, la nascita di questo simbolo porta con se una storia affascinante e colma di significato e passione per il mondo dell’auto. Louis-Carl Vignon, Head of Alfa Romeo EMEA, racconta la nascita di questa grande simbolo: “Ugo Sivocci era un pilota Alfa Romeo che si era guadagnato il soprannome di “eterno secondo” a causa delle sue sfortune nelle corse. Sivocci sapeva di avere un conto aperto con la fortuna e per questo motivo decise di saldarlo. Alla partenza della Targa Florio del 1923, si fece dipingere sul cofano della sia Alfa il simbolo di un Quadrifoglio Verde su sfondo bianco quadrato e la gara fu davvero incredibile. Ascari era in testa con un grande vantaggio, ma la sua auto si bloccò a poche centinaia di metri dal traguardo. I meccanici raggiunsero a sua auto e riuscirono a farla ripartire. Nell’euforia del momento chiesero un passaggio ad Ascari fino al traguardo, ma questo era contro il regolamento. Allora Ascari girò la vettura e tornò al punto del guasto e ripartì di l per raggiungere nuovamente il traguardo ed evitare la squalifica. In quel preciso istante però arrivò Sivocci, che lo superò di slancio e vinse la corsa. Fu un trionfo, con tre Alfa Romeo nei primi quattro posti. Il poverò Sivocci però pagò cara la sua sfida alla fortuna, perché pochì mesi dopo morì durante le prove del Gran Premio di Monza e, ironia della sorte, la vettura con cui uscì di strada non aveva il quadrifoglio sul cofano.Dopo questo episodio, i compagni di squadra decisero di adottare il simbolo del quadrifoglio verde per ricordarlo, ma lo sfondo diventò un triangolo invece che il quadrato originario. Questo perché nella vettura con cui perse la vita, un lato della figura del quadrato era venuta a mancare. Così nacque la leggenda del Quadrifoglio Verde”.   LE QUADRIFOGLIO VERDE DAL 1923 AD OGGI La vittoria alla Targa Florio del...

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