Test Drive: Alfa Romeo Giulia, il ritorno del piacere di guida
Nov11

Test Drive: Alfa Romeo Giulia, il ritorno del piacere di guida

L’abbiamo attesa, sognata, desiderata. E finalmente – o incredibilmente – la nuova Alfa Romeo Giulia è arrivata. Parte tutto da un foglio bianco: pianale, materiali, motori, soluzioni tecniche, team e tutto il resto sono completamente nuovi e inediti, con nessuna derivazione o parentela con le vetture del gruppo FCA. Nessun compromesso, solo piacere di guida e prestazioni sono al centro di questo nuovo progetto. Pensata e progettata nel nuovo centro ingegneristico di Modena – passando per i “capannoni fantasma” durante la fase embrionale – la nuova Alfa Romeo Giulia è un concentrato di tecnologia, piacere di guida e prestazioni che difficilmente trovano rivali in questo segmento. Per questa prova su strada abbiamo scelto l’Alfa Romeo Giulia Diesel 2.2 180 CV in allestimento Business Sport con motore Diesel 2.2 da 180 CV e cambio rigorosamente manuale. Cattiva e ricca di dettagli All’esterno, il design della nuova Alfa Giulia è aggressivo ed elegante in una perfetta fusione di linee semplici e nervature ricercate in grado di far girare la testa a chiunque incontriate. Poche Alfa negli ultimi anni hanno avuto questo fascino ammaliante, ma la Giulia è davvero riuscita. Lunghezza del passo, sbalzo anteriore e posteriore, altezza e lerghezza sono perfettamente in sintonia, anche grazie all’adozione della trazione posteriore che ha permesso di avere sbalzi più contenuti e proporzioni ottime. Anche gli angoli meno visibili della vettura sono ricercati, come le nervature accennate intorno allo scudetto e sul cofan anteriore, le minigonne laterali sagomate per ottimizzare i flussi d’aria ed il particolare incontro di nervature tra paraurti e fari al posteriore. I cerchi a turbina da 18″ pollici ed il Blu MAserati aggiungono alla cattiveria della nuova Giulia un tocco di classe ed eleganza. Meccanica al top Per la nuova Alfa Giulia non ci sono compromessi. Il telaio ha ricevuto il premi “Eurocar Body”, riconoscimento internazionale che premia lo stato dell’arte nel campo della progettazione e produzione di scocche per autovetture, lasciando dietro di se vetture blasonate come Aston Martin DB11, Bentley Bentayga, Land Rover Discovery e Volvo V90. A livello meccanico è tutto al top: sospensioni AlfaLink a quadrilateri all’anteriore , Multilink al posteriore, largo utilizzo di Alluminio e albero di trasmissione in carbonio (di serie su tutte le versioni!), unica vettura nel panorama premium ad adottare questa soluzione. Interni semplici e Premium Anche l’abitacolo trasmette sin dal primo sguardo buona fattura e ricerca nel design, insieme a tratti e dettagli che fanno davvero respirare un’aria nuova, un’aria “Premium”, come da anni non si vedeva sulle vetture del biscione. Tutte le plastiche di plancia e tunnel sono morbide, ben fatte e ben assemblate, senza scricchiolii o disattenzioni. Basta respirare l’odore degli interni, far...

Read More
Test Drive: Nuova Renault Scenic, nouvelle regime
May29

Test Drive: Nuova Renault Scenic, nouvelle regime

Design, Tecnologia, Sicurezza: sono queste le tre parole chiave con cui la nuova Renault Scenic vuole imporsi sugli avversari e puntare alla conquista d’Europa e del mondo, come fece già qualcun altro, molto tempo fa… Come Napoleone, che secoli addietro ridefinì la geografia politica europea conquistando il continente intero con la Grande Armèe, così la moderna Règie ha intrapreso da anni un cammino di profonda riorganizzazione dell’intera “armata” al suo comando: con Clio e Captur prima e Megane ed Espace poi, ora, dopo venti anni dal primo Scenic, o meglio, dall’eterna e indimenticabile Megane-Scenic, Renault rinnova la leggendaria madre delle monovolumi (oggi in era di inglesismi Multi Purpose Vehicle – MPV) e ne fa la sua nuova punta di diamante, trasformandola radicalmente nell’immagine e nella sostanza, definendo un nuovo standard per la casa francese. Con questi preamboli napoleonici mi affidano la nuova “carta” Renault: bianca, dal design minimalista ed elegante, disponibile in via alternativa con una cover di un altro colore. “Bene, anche Scenic ha ceduto al fascino modaiolo delle altre vetture moderne completamente customizzabili!” mi dico, forse leggermente ironico, tenendo sempre ben presente che mi trovo davanti ad una vettura con un nome stampato sul baule che da sempre è sinonimo di famiglia, sostanza, spazio e comodità. Ma avendo la possibilità di ammirarla personalmente nella sua interezza, non posso che apprezzare che la nuova Renault Scenic sia ora diventata sinonimo di avanguardia tecnologica e stile, superando addirittura la sorella maggiore Espace, che poco tempo fa alzava l’asticella del progresso tecnologico transalpino. Saltano subito all’occhio le enormi ruote da 20 pollici, che danno un carattere imponente al corpo vettura. Ansioso di scoprire come sia cambiata all’interno la nuova nata, decido di sorvolare momentaneamente sul particolare: ricordando la nota dolente della vecchia versione data dal cruscotto dall’aspetto anonimo, mi avvicino sfruttando il nuovo sistema di accesso facilitato “key-less” (per il momento i cerchioni possono aspettare) e apro la vettura semplicemente tirando la maniglia tenendo in tasca la chiave. Con un “clac” le porte si aprono: ridimensionata nelle volumetrie con i suoi 4406 millimetri di lunghezza e 1865 millimetri di larghezza, risulta evidente che con l’avanzare degli anni Scenic sia cresciuta anche in statura (1653 millimetri). Interni all’avanguardia Sporgendomi nell’abitacolo della nuova Renault Scenic, noto che all’interno il pavimento è stato sensibilmente sollevato (per delle nuove intercapedini di cablaggi, insonorizzazioni e un futuro spazio batterie) ed il tetto abbassato; la cabina, che occupa i quattro quinti dell’intero volume della vettura è molto meno spazioso e comunica meno sensazione di “libertà”, pur conservando i must have dei pozzetti portaoggetti nel pavimento. Il bracciolo centrale è scorrevole (fatta eccezione per il modello base, e,...

Read More
Test Drive: Nuova MINI Cooper S, evoluzione Darwiniana
May23

Test Drive: Nuova MINI Cooper S, evoluzione Darwiniana

Quando Charles Darwin compose “le origini delle specie” certo non pensava che anche la nuova MINI Cooper S potesse entrarci con un capitolo dedicato. E invece, a quanto pare, i posteri dovranno rimettere mano ai calamai e cominciare a scrivere… Mi affaccio alla finestra e lei è li, in attesa, vestita di un nero profondo e di un’elegante copricapo bianco, impreziosita con grandi orecchini bianco perla e un’espressione stampata addosso quasi sorniona, che sembra chiamarmi a lei come una ragazza che, ormai stufa di aspettare, batte il tacco a terra come monito al suo ritardatario cavaliere. Decido quindi di non indugiare oltre per non irritare la dolce signorina e scendo velocemente.  Avvicinandomi, noto subito come basti uno sguardo per capire come tutto appare chiaramente MINI (ah giusto,  si tratta di un’auto), e lei, erede delle ultime serie R, e ancor più storicamente dell’iconica vettura di Issigonis,  la nuova Mini Cooper S, mi sta aspettando per dimostrami quale gradino dell’evoluzione della specie è stato raggiunto. Nuova architettura La nuova MINI Cooper S, che i vertici ingegneristici Mini chiamano con il codice progetto F56, non è solo un mero restyling della vecchia R56, ma nasconde molto di più sotto la nera lamiera: essa infatti ora e’ strettamente imparentata con le nuove vetture BMW, dalle quali trae il telaio modulare e una serie tutta nuova di motori. Solo per citare alcune delle novità introdotte dal nuovo albero genealogico, Mini ora offre finalmente un mix di motori a tre e quattro cilindri nuovi di zecca e tecnologicamente raffinati, con i motori benzina dotati di tecnologia TwinPower Turbo, sovralimentazione tramite turbocompressore, iniezione diretta di benzina HPI e doppio VANOS e VALVETRONIC sui modelli ad alte prestazioni, mentre per i propulsori a ciclo Diesel, un must have di turbocompressione ed iniezione diretta con iniettori di quarta generazione. Pare che con l’evoluzione arrivi anche l’aumento di stazza, e anche la nuova Mini cresce e diventa adulta, allungandosi di 98 millimetri, allargandosi di 44, e diventando 7 millimetri più alta rispetto alla generazione precedente, incrementando anche passo (28mm) è carreggiata (42 millimetri all’anteriore e 34 al posteriore). Interni evoluti, ma fedeli al dna Le premesse dunque cominciano a intrigarmi e ormai vicino alla preda cerco deciso e trepidante nelle tasche, trovando la chiave, e premendo il pulsante di apertura ancora lontano, mi accorgo con stupore che funziona già a distanze molto più elevate della vecchia generazione senza problemi. Iniziamo col piede giusto. Tiro la maniglia ed entro… mi sento a casa: tutto ricorda molto bene anche qui il classico stile e canone Mini, ma qualcosa ora appare “diverso”: l’imponente cruscotto ora cresciuto e anabolizzato nei dettagli, possiede ancora l’impostazione...

Read More
Test Drive: nuova Citroen C3 1.2 PureTech 82 CV
Nov01

Test Drive: nuova Citroen C3 1.2 PureTech 82 CV

Spinta dalla voglia di rilanciarsi e cambiare la percezione di se agli occhi del pubblico, Citroen cambia completamente volto, puntando tutto su stile unico e distintivo, attenzione alla vita tracorsa a bordo delle vetture, al comfort di marcia e alla tecnologia. Con questa voglia di cambiamento, la casa francese ha pensato e progettato la nuova Citroen C3, prima auto di segmento B a fondere le linee da SUV compatta a quelle di una citycar, con un risultato unico nel suo genere e davvero innovativo rispetto a quello che ormai siamo abituati a vedere in questo segmento. Se la C4 Cactus (qui il nostro test drive) ha avuto qualche difficoltà a farsi apprezzare dal pubblico a causa dello stile particolare e dettagli non all’altezza del segmento, la nuova Citroen C3 invece ha tutte la carte per diventare appetibile al pubblico, soprattutto tra i giovani. Cactus ma non troppo Le linee esterne infatti sono moderne e adatte a chi desidera un’auto fuori dagli schemi, ma senza esagerare. Luci diurne sottili a LED, grandi fari anteriori, bumpers laterali di protezione – ripresi dalla Cactus – e posteriore solido, quasi da crossover, grazie agli inserti in plastica che proteggono il paraurti posteriore. Il perimetro della C3 è protetto da una solida plastica scura – come sulle crossover – mentre il tetto a contrasto dona dinamicità alla vettura. Disponibile in 9 colorazioni per la carrozzeria – tra cui lo Shark Grey della nostra prova su strada di questa nuova Citroen C3 – e 3 colorazioni a contrasto per zona fendinebbia, tetto e calotte degli specchietti esterni, le linee della nuova Citroen C3 sono talmente particolari e riuscite da esaltare qualsiasi tinta scelta, rendendola unica e sempre attuale. In questo Test Drive, la nuova C3 è equipaggiata con il motore 3 cilindri benzina 1.2 Puretech aspirato da 82 CV con cambio manuale a 5 marce, in allestimento Shine e nel colore Shark Grey. Interni ricercati   Gli interni mantengono lo stile delle valigie da viaggio introdotto dalla C4, ma con una maggiore attenzione ai dettagli e alla qualità percepita. Nonostante le plastiche dure per pannelli porta, plancia e tunnel centrale, la nuova C3 sfoggia gradevoli interni in tessuto e pelle con colori vivaci a contrasto, talmente ben integrati nell’ambiente interno che anche l’abbinamento pelle tabacco e tessuto scuro vi sembrerà una scelta normale e non “eccentrica”. I sedili – su cui Citroen ha lavorato molto – sono comodi e abbastanza contenitivi, con una posizione di guida più che buona ed un volante caratterizzato da comandi veloci ed intuitivi. Lo spazio è ampio e 4 occupanti alti 1,80 m riescono a viaggiare comodi, grazie anche alla forma ottimizzata dei sedili anteriori dalla quale si...

Read More
Test Drive: nuova Suzuki Baleno, ricca dotazione al giusto prezzo
Mar23

Test Drive: nuova Suzuki Baleno, ricca dotazione al giusto prezzo

Presentata al Salone di Francoforte 2015, la nuova Suzuki Baleno arriverà nelle concessionarie di tutta Italia in primavera, ma abbiamo avuto l’occasione provarla su strada in anteprima grazie all’esposizione in esclusiva nello showroom Suzuki di Reggio Emilia, con un’esperienza di 30 anni insieme a Suzuki. Lunga 4 metri (3,99 per essere precisi), la nuova Baleno si presenta come un’auto di segmento B, rivale di Fiat Punto, Renault Clio e Ford Fiesta, ma grazie a varie soluzioni stilistiche esterne dà l’idea di essere una vettura più grande, di segmento superiore. Se dalle foto ufficiali non convince per il suo design, dal vivo la compatta giapponese fa tutto un’altro effetto, grazie alla larghezza enfatizzata dalle linee anteriori, al cofano basso rispetto al posteriore, alle luci diurne a LED e al design semplice ma funzionale, in puro stile Suzuki. Uno sforzo maggiore forse poteva essere fatto per il design del posteriore, meno distintivo rispetto alla parte anteriore, ma l’ultima parola sul design la lasciamo a voi. INTERNI   Anche all’interno dell’abitacolo, la Baleno mostra i tipici tratti distintivi di Suzuki, che possono piacere o meno. Il design infatti è “minimal”, ovvero c’è tutto quel che serve, tutto è a portata di mano e intuitivo, ma le plastiche in generale sono dure e non trasmettono la sensazione di qualità e buona fattura, anche se al tatto la percezione migliora. Allo stesso tempo però ci sono tantissime sorprese, che su una vettura di questi segmento (e fascia di prezzo) non ci si aspetterebbe. Tra questi, display LCD da 4,2 pollici al centro del cruscotto, che mostra accelerazione laterale (anche media alla fine di ogni viaggio), consumi, coppia, giri motore e molti altri dettagli che solitamente si trovano su auto di segmenti più alti. Veloce, fluido ed intuitivo anche lo schermo touch centrale da 7 pollici, che mostra sempre quel che serve in pochi passaggi senza inutili distrazioni. Al posteriore si sta comodi (anche se si è alti 1,80 m), l’accesso è agevole e anche il bagagliaio dalla capacità di 355 litri non è affatto male, soprattutto perchè è molto profondo e dotato di una comoda mensola per separare gli oggetti. Allestimento, optional e prezzo Il modello utilizzato per questo Test Drive della Suzuki Baleno è in allestimento WEB S Edition (ordinabile anche online) che offre tutto di serie: trip computer LCD, cambio automatico a 6 marce, cerchi in lega da 16 pollici, monitoraggio pressione pneumatici, volante e cambio in pelle, cruise control adattivo tutto a 15,900 euro. Davvero niente male. Esterni   Interni    Colore “Blue Boreale”  di serie  Sedili in tessuto e rivestimenti simil pelle  di serie  Cerchi in lega da 16 pollici  di serie  Cruscotto LCD da 4,2 pollici  di serie  Specchietti esterni riscaldabili  di serie  Navigatore Touch da 7 pollici...

Read More