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Chrysler quadruplica gli utili nel primo trimestre 2012

Nonostante il mercato europeo per Fiat e molti altri costruttori di auto sia in forte calo, dall’altra parte dell’oceano arrivano ottime notizie. Infatti Chrysler ha quadruplicato l’utile netto nel primo trimestre del 2012, guadagnando 473 milioni di dollari. Lo scorso anno, nello stesso periodo, la casa di Detroit aveva guadagnato 116 milioni di dollari, quattro volte meno. Chrysler ha precisato che sono state soprattutto le vendite al dettaglio negli Stati Uniti a trainare i profitti, salite del 40%I  ricavi sono cresciuti del 25% a 16,4 miliardi di dollari contro i 13,1 miliardi dello stesso trimestre del 2011. Al 31 marzo del 2012 l’indebitamento industriale risultava ridotto da 3,4 miliardi di dollari a 1,3 miliardi di dollari, sceso anche rispetto ai 2,9 miliardi del 31 dicembre 2011. L’utile operativo di Chrysler nel primo trimestre è salito del 55% a 740 milioni di dollari da 477 nello stesso periodo del 2011. Nel periodo considerato le vendite mondiali di Chrysler sono state 523.000, in rialzo del 33% rispetto ai 394.000 veicoli venduti nel primo trimestre dello scorso anno. La quota di mercato USA risulta pari all’11,2% contro il 9,2 di un anno prima. Inoltre per la prima volta nella sua storia Chrysler è diventata leader del mercato canadese (a livello trimestrale), con una quota di mercato del 15%. Le vendite internazionali (fuori dal Nord America) sono salite dell’80% a 67.000 unita’ compresi 18.000 veicoli prodotti da Chrysler e venduti da Fiat. Sergio Marchionne ha commentato così lo straordinario risultato:“Un altro trimestre in positivo è la dimostrazione che il team Chrysler sta mantenendo il suo focus. Continuiamo a rispettare i target del nostro piano quinquennale e siamo ora concentrati a lanciare con successo la Dodge Dart, una vettura che è una vera miscela di ingegneria e forza stilistica di Fiat e Chrysler”. Grazie all’andamento positivo di Chrysler, Fiat ha compenasato il calo di vendite in Europa, dovuto in parte allo sciopero delle bisarche ed ai costi relativi al lancio di nuove vetture in Sud America.

 

Fonte|Quotidiano

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